Mutui in aumento ma ancora solo per pochi …

Accedere un mutuo negli ultimi mesi sembrerebbe essere diventato più facile. Molte banche hanno aumentato i plafond dedicati al finanziamento della casa e hanno abbassato gli spread. Parallelamente è aumentata anche la domanda, generando quindi la ripartenza delle erogazioni, non in maniera omogenea sul territorio, dando il primate all’italia del guida il Nord Est e ritardando al Sud. Ma è comunque servito a far tornare il segno positivo al mercato residenziale, anche se, la crescita dei finanziamenti lasciava forse sperare in una ripresa più solida delle compravendite.

A fronte infatti di un aumento del 9,3% di erogazioni secondo Bankitalia (e addirittura del 18,5% per il campione Abi) nel primo trimestre 2014, le compravendite sono aumentate di meno della metà (+4,1%) nello stesso periodo. Come si giustifica questa distanza? In parte con una fetta importante di stipule legate a surroghe e sostituzioni per sfruttare l’abbassamento dei tassi. Non si possono poi trascurare i mutui di liquidità e ristrutturazione o stipulati su case donate o ereditate.

Ma, e forse soprattutto, è probabile che sia diminuita la componente di investimento degli acquisti a scapito di quella che risponde a esigenze di prima casa o di sostituzione. Semlificando, in sostanza, l’aumento delle compravendite sostenute dai mutui è stata con ogni probabilità molto più elevata del 4% registrato dalle Entrate, ma una quota di questo rialzo è stata “mangiata” dalla diminuzione di chi compra in contanti. Difficile dire se si tratti di un elemento congiunturale o che condizionerà l’andamento del mercato nei prossimi mesi. Se infatti da un lato l’investimento immobiliare perde appeal a causa di prezzi in calo e tasse elevate, dall’altro i rendimenti contenuti di strumenti a basso rischio come titoli di Stato o conti deposito (anche considerando il passaggio della tassazione con l’aliquota del 26%) e il probabile avvicinamento dei prezzi delle case a livelli minimi potrebbe far tornare a salire la componente di chi scommette sul mattone.

Secondo le stime Nomisma, comunque, il trend di crescita delle erogazioni si rafforzerà: nel 2014 dovrebbero arrivare a quota 25 miliardi (+16,4% sul 2013), con un ulteriore aumento del 18,5% stimato per il 2015. Livelli comunque ancora molto lontani da quelli del 2011. Se da un lato i criteri restrittivi per la concessione di finanziamenti si sono infatti allentati e sono le stesse banche a spingere l’acceleratore sul fronte mutui, resta il fatto che il mercato è ancora ristretto a chi riesce ad accedervi: il livello di loan to value (la quota finanziata rispetto al valore dell’immobile) è ancora basso, o almeno il taglio degli spread offerti dalle banche è legato a loan to value del 50-60 per cento. Il lavoro precario non è poi certo diminuito e per questi lavoratori l’accesso (in genere giovani in cerca di prima casa) al credito è ancora molto difficile.

Fonte: Il sole 24 ore, articolo di Emilano Sgambato

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